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MEI DAY MEI DAY RISPONDETE – Non sono James Bond ma qualche allarme l’ho lanciato anch’io

Come proseguimento di “Non sono Sharon Stone ma qualche uomo l’ho avuto anch’io”, questa volta lo spettacolo è una carrellata fatta di personaggi famosi del passato e di persone vere del presente, le donne, ovvero le mille e più facce di sé stessa. Una Monna Lisa impaziente e folle, una Desdemona femminista, e tutte le tipiche note satiriche e autobiografiche care all’autrice/attrice, ironia e autoironia graffiante. Un allarme più che gridato suggerito a suon di battute, di e con Donatella Mei.

DONATELLA MEI
Attrice, autrice e organizzatrice culturale, vive e lavora a Roma.
Dal 2000 si occupa di cabaret e poesia performativa.
Inizia la sua carriera di attrice partecipando allo spettacolo L’apocalisse di Leo De Berardinis. Nel 2000 fonda il gruppo di poesia giocosa I Poeti Transgeniali e nel 2002 Le Passere Solitarie, recitando nei maggiori teatri italiani in “Il Bello Addormentato” di Maurizio Costanzo e Gianni Fantoni. Partecipa a trasmissioni radiofoniche e televisive (Maurizio Costanzo Show, Ottovolante, Le Invasioni Barbariche, RaiSat, Futura Tv, Radiorock, Radio Centro Suono, Ecoradio).
È presente in numerose antologie tra cui Pink Ink, La notte È il mio giorno preferito, 20 anni di Haiku e Poesia a comizio (Casa Editrice Empiria).
Pubblica nel 2008 la raccolta Tesoro no per l’editore Libero di scrivere, da cui trae parte del testo dello spettacolo “Non sono Sharon Stone ma qualche uomo l’ho avuto anch’io”, rappresentato con successo nel 2009 al Teatro dell’Orologio di Roma, con repliche nei teatri del Belpaese.
È stata vincitrice del premio Haiku 2004 e 2007 indetti da Empiria e dell’Istituto di Cultura Giapponese, del Premio Capoliveri Haiku 2007 e del Premio Internazionale Nosside 2014.
Nel 2010 scrive “L’importanza di Donatella” che debutta nel novembre 2011 al Teatro di Documenti di Roma con repliche in vari teatri di Roma e di altre città. Lo spettacolo, che
diventerà “Si chiamava Donatella come me” è stato portato anche nei licei e nei centri sociali del paese.
Nel 2013 riscrive le donne più importanti di Shakespeare in chiave umoristica e, al Teatro dei Satiri di Roma, “Desdemona, Ofelia, Giulietta e le altre (ovvero se Shakespeare fosse stato femminista)” riceve un notevole successo di pubblico e critica.
Nel 2015 è la volta della trilogia “Dora Maar”, “Tina Modotti”, e “Camille Claudel”, studi su tre artiste del passato, un passato che non aveva voluto riconoscerle. Studi andati in scena a Lucha Y Siesta, casa internazionale per donne in difficoltà.
I suoi ultimi lavori teatrali “Una losca e frigida solitudine” e “Mei day mei day rispondete – Non sono James Bond ma qualche allarme l’ho lanciato anch’io” continuano ad essere rappresentati a Roma e in altre città.

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