Primo Piano di Elena Rossi

2005 iniziativa teatro_Primo Piano_web

Lo spettacolo:

Come si fa a vedere il quadro di insieme se non si toglie l’occhio dall’obiettivo? Primo piano di coppia lesbica: Alisca e Mirrina si amano di un amore eterno e totalizzante (e forse un po’ soffocante?), vivono nella stessa casa, condividono lo stesso lavoro.
Si amano talmente tanto che si lasciano senza capire bene perché, o meglio, vengono sulla scena una dopo l’altra a dare spiegazioni e offrire ragioni.
E poi? E poi la vita, le storie, le relazioni continuano, esattamente uguali a prima.
Si possono cambiare lenti e obiettivi, ma la foto resta sempre la stessa.

Elena Rossi
Elena Rossi, donna di lettere e attivista politica nel movimento separatista lesbico italiano (collabora al Festival del Cinema Lesbico Immaginaria dal 1994 al 1999), esordisce come drammaturga nel 1996 con L’Annuncio, monologo che narra la storia di una donna che si rende conto di aver perso se stessa fra le difficoltà della vita e mette un improbabile annuncio su un giornale nel tentativo di ritrovarsi. Nel 1998, con la Batongheide, crea il primo poema epico lesbico in ottave di endecasillabi a rima baciata, che illustra le avventure dell’ardita cavaliera Batonga. Nel 2004 tiene un seminario al campo lesbico di Agape (Torino), allestendo lo spettacolo Pianeta L: nelle migliori intenzioni, una pièce corale sull’eterno dilemma della coppia lesbica: monogamia o poligamia? Nel 2005 compone un monologo a due voci, Primo piano, ironizzando sulla miopia dei luoghi comuni e sull’incapacità di rielaborazione dei rapporti. Scrive poesie (Un tempo mi faceva ridere), che sono state lette in vari recitals lesbici.
I suoi spettacoli sono stati rappresentati in occasione delle rassegne di teatro lesbico che si sono svolte in Italia (tra il 1997 e il 2000), ed hanno avuto numerose rappresentazioni all’interno di eventi lesbici e gay in molte città italiane e all’estero.
La scelta di scrivere opere teatrali, in particolare monologhi, nasce dall’incontro con Angela Soldani, non solo attrice in tutti i suoi spettacoli, ma anche interprete capace di sguardo critico e creatività. La sua attività teatrale si lega al desiderio di avere uno sguardo ironico e distaccato su temi e problematiche lesbiche: l’umorismo dall’interno, sul coming out, le relazioni d’amore, la politica, le grandi madri, i luoghi di incontro, è un filtro grazie al quale le esperienze personali diventano condivisibili da tutte.

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